Venceslao, Foligno, Campana, 1713 (Il fratricida innocente)

 IL FRATRICIDA INNOCENTE
 
    Drama eroico per musica da rappresentarsi nel teatro di Foligno l’anno 1713, all’eminentissimo e reverendissimo principe il signor cardinale Pietro Ottoboni, vicecancelliere di santa chiesa.
    In Foligno, per Pompeo Campana, stampatore pubblico, con licenza de’ superiori.
 
 Eminentissimo e reverendissimo principe,
    ancorché il collocare il chiarissimo nome dell’eccellenza vostra nel frontespizio d’un semplice dramma paia, anzi che una rimostranza di ossequio, un atto d’ingiuria alla magnificenza del suo merito, ad ogni modo l’opera è regia ed a regia persona deve appoggiarsi, non consentendo al nome d’un re Venceslao che quello di un principe rinomatissimo per nascita e per dottrina. Le opere grandi per sé medesime si acquistano il pregio, non abbisognando loro alcun’alta protezione. Quelle di minor peso si raccommandano ai primi personaggi, perché abbiano essi a qualificarle, tenendo loro lontano ogni sguardo maligno. A queste prime riflessioni vanno poi unite le seconde di rimostrare al pubblico la pienissima stima che facciamo della persona dell’eccellenza vostra e la fiducia che abbiamo nel patrocinio di lei, cui preghiamo umilmente, non per questo che sia così ineguale e tenue il dono, riconoscere in esso l’ossequioso sentimento degl’animi nostri, co’ quali intesi sempre ad offerire al cielo i voti per gl’avanzamenti e conservazione dell’eccellenza vostra, inchinati profondamente restiamo dell’eccellenza vostra umilissimi ed obligatissimi servitori divotissimi.
 
    Gl’impressarii
 
    Foligno, 22 maggio 1713
 
 ARGOMENTO
 
    Venceslao, re di Polonia, ebbe due figliuoli, Casimiro ed Alessandro, il primo di genio altero, feroce e lascivo, il secondo di temperamento dolce e moderato. Tutti e due s’invaghirono di Erenice, principessa del sangue, discendente dagli antichi re di Polonia, ma con intenzione molto diversa. Casimiro l’amò con illecita passione, Alessandro con pensiero di farla sua sposa. Quegli non ebbe riguardo di render pubblico a tutta la corte il suo amore; e questi, conosciuto il genio violento di suo fratello, ad ogni altro nascose il suo, fuorché all’amata Erenice e all’amico Ernando, generale e favorito del re; anzi, perché temeva della ferocia di Casimiro, pregò l’amico a fingersi appassionato per Erenice, affinché col di lui mezzo potesse più sicuramente parlare della sua passione alla principessa. Tanto fece per impegno di amicizia Ernando, quantunque poscia li costasse caro l’impegno per l’amore che in lui si accese verso la stessa Erenice. Riuscì la cosa di tal maniera che Casimiro credé che li fosse rivale nell’amore il generale, non il fratello; e da questa sua ingannevol credenza nasce l’intreccio principale del drama. La morte di Alessandro seguita per man del fratello, l’accusa d’Erenice, la condanna e la coronazione di Casimiro nella forma che si rappresentano sono azioni tratte dalla stessa fonte, da cui si trasse il soggetto. Gli amori di Casimiro con Lucinda, granduchessa di Lituania (grado che per degni riguardi si è convenuto mutare in quel di reina) sono di mera invenzione.
    Le parole poi di fato, nume, adorare e simili sono le consuete espressioni de’ componimenti poetici, non sentimenti di cuore e di penna che si protesta cattolica.
 
 SCENE
 
    Nell’atto primo: piazza del real palazzo con veduta del fiume Vistula e della città di Cracovia; atrio di fontane corrispondente agli appartamenti di Erenice; regio anfiteatro.
    Nell’atto secondo: loggie; anfiteatro preparato in forma di steccato; stanza di Casimiro con gabinetto.
    Nell’atto terzo: viale di verdura contiguo agli appartamenti di Erenice con urne sepolcrali; cortile che serve d’atrio alle prigioni; antisala reale; regia con trono.
 
 ATTORI
 
 VENCESLAO re di Polonia
 (signor Antonio Restorini di Firenze)
 CASIMIRO suo figliuolo
 (signor Domenico Tempesti di Firenze)
 ALESSANDRO altro suo figliuolo
 (signor Gioseppe Berti di Ferrara)
 LUCINDA reina di Lituania
 (signor Giovanni Maria Morosi di Firenze)
 ERENICE principessa polacca, discendente dagli antichi re di Polonia
 (signor Luigi Sorè di Vicenza)
 ERNANDO generale e favorito di Venceslao
 (signor Giuliano Albertini di Firenze, virtuoso di sua maestà la regina di Polonia)
 GISMONDO capitano delle guardie, confidente di Casimiro
 (il suddetto signor Gioseppe Berti)
 
    Musica del signor Lucantonio Predieri, maestro di cappella di Bologna.